“Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia, un buon libro, un buon amico” Molìere



L'intervista:


Cos'è Luogo Divino per voi?

Per Diego: È un figlio. Un progetto che ha richiesto anima e cuore per i tre soci. Diego, non sapeva come essere imprenditore prima, ma scoprendolo pian piano ama subito il suo lavoro. Oggi è padre e capisce cosa significa, ma prima dell’arrivo della piccola c’era Luogo Divino: mix perfetto dei sogni della sua vita e delle sue esperienze pregresse. Il risultato è un luogo vissuto e in continuo fermento. Insomma, Luogo Divino porta con sé una pura allegria. 
Per Hernanes: E’ una felice sorpresa che gli ha dato vita, perché venuta dal tutto e dal nulla allo stesso tempo: dagli incontri, dalle passioni, dalle cose fatte bene, dalle radici. Pianificavano altro ma non si sono mai arresi alle difficoltà e da qui hanno trovato una nuova strada che è sfociata in Luogo Divino.



Cosa rappresenta per voi?

Per Diego: Sono due: le pareti in ferro dove è sistemato il vino (è un disegno di Diego) e il salottino con le poltrone: perché oggi la ristorazione non ha più bisogno di essere così formale, quindi niente di meglio che una poltrona per rilassarsi. 
Per Hernanes: La mano in cucina di Remo e la scelta dei vini di Diego.



Il segreto per un team unito?

Per Diego: La motivazione: sempre creando una situazione dove il team sia soggetto partecipe di tutte le decisioni. Diego vuole che ogni membro del suo team si appropri dell’idea di Luogo Divino come fosse suo. Vuole che i suoi dipendenti siano parte di un gruppo e che ognuno abbia voce in capitolo, incentivandoli a fare corsi di aggiornamento, visite in cantina, andare a mangiare insieme per creare gruppo e struttura da riportare insieme dentro Luogo Divino. 
Per Hernanes: La qualità e la capacità di saper fare sono la materia prima per un buon team. Poi un buon carattere è importante per fare squadra. Infine, dare il meglio, ognuno nel suo, e avere fiducia reciproca.